Quali sono i pro e i contro degli impianti dentali? Scopriamoli insieme:
Com’è fatto un impianto dentale?
L’impianto dentale è un dispositivo medico chirurgico utilizzato in odontoiatria come sostituto di uno o più denti andati perduti. Esso è costituito da titanio e ha una forma cilindrica o conica con spire che si estendono lungo tutta la superficie destinata a essere inserita nell’osso. All’interno dell’impianto, che in parte è cavo, si trova l’alloggio per la componente esterna (moncone) a cui viene fissato tramite una vite. Il moncone sarà deputato a sostenere il dente.
Le spire sulla superficie dell’impianto garantiscono una corretta stabilità durante la chirurgia di inserimento all’interno dell’osso (impianto endosseo) e durante la fase di guarigione. La biocompatibilità del titanio permette che sulle spire e tra di esse avvenga il fenomeno di osteointegrazione responsabile della permanenza dell’impianto a lungo termine anche quando sarà sottoposto alle forze masticatorie. Si ritiene necessario, inoltre, che attorno al moncone/dente sia presente una adeguata quantità e spessore di gengiva cheratinizzata e che vi sia quindi un corretto e forte sigillo capace di proteggere la componente endossea dell’impianto dall’insulto batterico.
Impianti dentali: i pro
Ricorrere a un impianto permette di ripristinare la funzionalità e l’estetica della bocca. Infatti, oltre a restituire un bel sorriso, permette di ristabilire una corretta masticazione. L’atto masticatorio risente infatti degli elementi dentari mancanti. Per non sollecitare troppo le gengive, le persone tendono a modificare l’occlusione. Ciò ha delle ripercussioni su tutta la bocca. Gli impianti, invece, aiutano a ristabilire la corretta funzionalità.
Per quanto riguarda i vantaggi degli impianti rispetto alle protesi ancorate ai denti adiacenti o alle protesi mobili (dentiera), oltre al maggiore confort garantito da una soluzione permanente, è inoltre possibile ristabilire una dentatura sana senza la necessità di limare o intaccare i denti ancora integri. Gli impianti quindi, oltre ad essere più gestibili per il paziente, permettono anche di non sprecare tessuto dentale sano.
Quanto dura un impianto dentale?
Se correttamente inseriti e se adeguatamente mantenuti, gli impianti dentali possono avere una percentuale di successo a lungo termine del 93-98% anche se le componenti protesiche possono presentare problemi dopo 10-15 anni.
Implantologia dentale rischi e controindicazioni
I rischi relativi agli impianti possono insorgere sia durante l’atto chirurgico durante il quale si può avere sanguinamento eccessivo, danneggiamento di strutture nobili come il nervo alveolare inferiore o perforazione del seno mascellare. Queste complicanze possono mostrarsi anche in un secondo momento: se il paziente ha sofferto di parodontite prima di ricorrere all’impianto, il rischio di problemi di patologia infiammatoria perimplantare è infatti più alto.
Gli svantaggi degli impianti dentali sono rappresentati principalmente da:
- la necessità di sottoporsi a un intervento chirurgico per l’inserimento al quale possono seguire dei disturbi post-intervento (gonfiore e dolore nella parte interessata);
- tempi più lunghi e da costi talvolta più sostenuti rispetto alla protesi tradizionale;
- la protesi su impianti può risultare più costosa rispetto ad altri tipi di protesi. Pur essendo le percentuali di successo comprese tra il 91 ed il 95%, anche nella terapia implantologica esistono rischi di insuccesso, legati per lo più al mancato controllo sul fumo ed alla capacità del paziente di mantenere una buona igiene orale.
- maggiore suscettibilità alle infezioni in presenza di scarsa igiene orale come la mucosite o la perimplantite.
Le complicanze meccaniche
I rischi a medio e lungo termine possono essere meccanici: può fratturarsi la corona protesica, la vite di connessione dell’abutment o la addirittura l’impianto stesso.
Le complicanze biologiche
Sono le più frequenti: la meno grave è la mucosite perimplantare, cioè un’infiammazione della mucosa perimplantare generalmente dovuta all’accumulo di placca batterica. La più grave è la perimplantite, è sempre preceduta dalla mucosite. Interessa anche il tessuto osseo che radiograficamente appare riassorbito; questa situazione clinica mette seriamente a rischio la stabilità e la sopravvivenza dell’impianto.
Guarda il video e scopri i vantaggi e i rischi degli impianti dentali
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