La situazione di attuale emergenza causata dalle numerose infezioni da Coronavirus sta generando molteplici difficoltà in ogni settore e ad ogni livello della nostra società.
Sfortunatamente la poca chiarezza ed un’informazione poco controllata ha determinato un quadro di insicurezza e confusione tra la popolazione generale e quindi anche nei pazienti odontoiatrici.
COVID e studi dentistici: le regole
Per tale ragione e per la criticità del momento è opportuno sottolineare le regole comportamentali per gestire responsabilmente il funzionamento degli studi odontoiatrici e la salute dei nostri pazienti. Infatti anche se normalmente lo Studio Dentistico è un luogo estremamente sicuro dal punto di vista igienico perché tutto il personale è formato per far fronte al problema delle infezioni crociate, in questo caso ci troviamo a lottare tutti con un virus nuovo, il SARS-CoV-2 (che causa l’infezione COVID-19), altamente trasmissibile attraverso la saliva e l’aerosol che si forma nel raggio d’azione nel quale attorno al Paziente operano Medici Odontoiatri, Igienisti dentali e Assistenti alla poltrona. Oltretutto trattasi di un virus in grado di dare complicanze polmonari (polmonite interstiziale bilaterale) in percentuale non trascurabile.
Questa situazione sta mettendo a dura prova il nostro efficientissimo Sistema Sanitario Nazionale. Inoltre, tutti gli Operatori Sanitari sono chiamati a collaborare al fine di far rispettare le regole necessarie affinché questa epidemia possa essere messa sotto controllo in tempi brevi.
COVID e studi dentistici: come rallentare il contagio
Per ottemperare il rallentamento del contagio e come conseguenza dell’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 9 marzo, tutte le strutture odontoiatriche si devono adeguare a norme più drastiche, limitando la propria attività clinica alla gestione di appuntamenti indifferibili (verificati telefonicamente con il proprio medico curante-triage telefonico) e a quadri clinici di urgenza/emergenza.
Il trattamento di quadri clinici come dolori acuti, infezioni quali un ascesso gengivale, traumi o esiti di eventi accidentali sono esempi di terapie di urgenza. In tutte le circostanze di dubbia necessità di intervento suggeriamo di contattare telefonicamente il vostro dentista per chiarire la reale necessità di terapia e per stabilire l’iter comportamentale più corretto e responsabile.
Nell’organizzazione/conferma degli appuntamenti ritenuti eventualmente necessari e’ fondamentale implementare e potenziare il protocollo su tre livelli:
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Valutazione dell’accesso alla cura
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- È necessario telefonare al proprio dentista di fiducia e non presentarsi direttamente in studio: è fondamentale infatti che venga eseguito il cosiddetto TRIAGE TELEFONICO. Il personale che risponderà al telefono farà al paziente una serie di domande relative da un lato alla urgenza clinica contestuale, dall’altro volte ad accertarsi che il soggetto non abbia fatto viaggi all’estero, non sia venuto a contatto con persone affette da COVID-19 o in stato di quarantena, non abbia avuto negli ultimi 14 giorni sintomi febbrili o respiratori.
- Se l’Odontoiatra riterrà l’urgenza non differibile o gestibile con terapia farmacologica e quindi sia deciso che il Paziente debba presentarsi in Studio, il team dovrà ri-verificare nuovamente i quesiti del suddetto triage, preferibilmente misurare la temperatura esterna del paziente e confermare la sua accessibilità alla area operativa solo nel caso in cui questo valore sia inferiore ai 37.3°C
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Gestione sala d’attesa – area non operativa
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- Verranno rimosse tutte le riviste dalla sala di attesa, si procederà ad areare spesso tutti i locali operativi e di attesa
- Il Paziente lascerà eventuali effetti personali (giacche-cappotti-borse-cellulari ecc) al di fuori dell’area operativa e solo dopo aver calzato sovrascarpe e disinfettato le mani per almeno 40 secondi con gel o soluzione a base alcolica potrà avere accesso agli studi operativi
- Il numero dei pazienti nella zona di attesa sarà ridotto al minimo per rispettare le distanze di sicurezza
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Gestione Personale Sanitario – area operativa
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- Gli Operatori dovranno fare uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) identificati in adeguata mascherina protettiva, occhiali o maschera, indumenti monouso (camice a manica lunga e cuffietta) e guanti. Tutti questi dispositivi una volta utilizzati devono essere considerati come contaminati pertanto smaltiti come rifiuti speciali. Dove possibile verrà utilizzata la diga di gomma per la gestione dell’urgenza.
- Il personale di assistenza provvederà ad effettuare un ricambio d’ario continuo nelle sale operatorie cosi come a sanificare ed igienizzare maniglie delle porte e di qualsiasi utensile mobile e fisso della struttura.
- Il Paziente effettuerà uno sciacquo con collutorio. Normalmente tale sciacquo contiene un principio antibatterico. In questo caso servirebbe anche un efficace principio antivirale che invece non possiamo assicurare attraverso i prodotti che abbiamo a disposizione.
Mantenere una costante igiene orale
L’uso pre-operatorio dei collutori ha dimostrato avere un effetto sulla riduzione della carica batterica e virale contenuta nella saliva dei pazienti. Purtroppo non ci sono evidenze robuste che dimostrino la totale eliminazione dei virus attraverso l’uso di questi prodotti per tanto la rimozione meccanica della placca batterica mediante i presidi igienici convenzionali (spazzolino, scovolino, filo) riveste sempre un ruolo prioritario. Tuttavia, seppure gli agenti chimici di routine non garantiscano la totale eliminazione di microrganismi patogeni nella saliva, ricordiamo che è comunque una buona prassi protocollare l’uso di collutori specifici prima di qualsiasi trattamento odontoiatrico con l‘obiettivo di ridurre la contaminazione crociata tra pazienti e operatori a causa degli aerosol dispersi in seguito all’utilizzo di strumenti rotanti o ultrasonici.
Se nei confronti dei batteri i prodotti a base di clorexidina restano il gold-standard, per aumentare l’efficacia conto i virus alcune ricerche scientifiche hanno mostrato come i collutori con clorexidina (0,12-0,2%) combinati con il cetilpiridiniocloruro (0,05-0,1%) hanno riscontrato una maggior copertura.
Un altro agente efficace nella riduzione delle trasmissioni virali è lo iodopovidone (0,2-1%) che viene normalmente usato in forma di collutorio ma anche sotto forma di gel o sapone per uso extraorale.
È importante ricordare che lo sciacquo pre-operatorio con questi tipi di collutori va sempre effettuato in purezza (senza diluire il prodotto con acqua) lasciando agire le molecole del principio attivo sui tessuti almeno 30 secondi.
COVID e studi dentistici: cosa deve fare il paziente
Riassumiamo le regole comportamentali per il paziente una volta arrivati in studio:
- Lasciare cappotti, giacche, borse e zaini in salda d’attesa;
- Ove possibile indossare copriscarpe;
- Rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro all’interno della sala d’attesa
- Tenere cellulari e tablet fuori dall’area clinica
- Lavarsi le mani per almeno 20-40 secondi e non scambiarsi strette di mano con medici e altri operatori
Gli studi dentistici sono in grado di affrontare l’emergenza COVID ma per contenere i rischi derivanti da contagio gli esperti della SIdP invitano a rispettare queste norme comportamentali per limitare al massimo la possibile diffusione di COVID-19.
Se non ho una urgenza odontoiatrica IO RESTO A CASA!
È possibile consultare la sezione dedicata ad approfondimenti nell’area Schede Informative del nostro portale www.gengive.org.