Il consumo di tabacco rappresenta uno dei più grandi problemi sanitari a livello mondiale. Anche per i non fumatori, l’esposizione al fumo di tabacco ambientale costituisce un rischio significativo. Sono 6 milioni coloro che ogni anno nel mondo perdono la vita per i danni indotti dal fumo di tabacco. Tra questi, più di seicentomila sono soggetti non fumatori che muoiono a causa del fumo passivo. Nel nostro Paese si stimano 93mila decessi annui per fumo di tabacco e il 25% di questi decessi ha un’età compresa tra i 35 e i 65 anni. La principale patologia fumo-correlata è il carcinoma polmonare che, negli ultimi anni, ha incrementato la sua incidenza e mortalità anche nelle donne. Inoltre, è diventato la terza causa di morte, dopo il carcinoma mammario e il carcinoma al colon-retto, per neoplasia, ovvero una massa di tessuto che cresce in eccesso e in maniera scoordinata rispetto ai tessuti normali. Purtroppo, con l’ascesa sul mercato di nuovi prodotti erroneamente considerati non nocivi come la sigaretta elettronica, chiamata anche e-cig, e la sigaretta senza combustione, sono aumentati i fumatori consumatori di questi dispositivi. Ma la sigaretta elettronica fa male?
Perché fumano sempre più giovani?
Negli ultimi anni si è accentuata anche la diffusione del fumo giovanile. Secondo le ultime stime, l’età media dei giovani fumatori che si approcciano per la prima volta alla sigaretta si è abbassata. Infatti, tra gli adolescenti di 15 anni coinvolge il 31,9% delle ragazze e il 24,8% dei maschi. Le motivazioni che spingono i giovani a fumare dipendono da un processo multifattoriale complesso. Questo comprende diversi fattori:
- di rischio ambientali, ovvero l’accessibilità ai prodotti a base di tabacco, l’accettazione del tabacco nel contesto sociale di vita e il disagio familiare;
- sociodemografici, ovvero il basso livello socioeconomico;
- quelli comportamentali-individuali, come il basso livello di scolarità, le scarse capacità nel resistere all’influenza sociale e il basso livello di autostima.
Cosa accade quando si aspira attraverso la sigaretta elettronica?
Il riscaldamento del liquido per l’e-cig, ovvero l’e-liquid, genera la decomposizione termica di due solventi, il glicole propilenico e la glicerina, e di alcuni composti organici presenti negli aromi. Questi vengono trasformati in gruppi carbonilici, tra cui la formaldeide e l’acroleina, entrambi cancerogeni per l’organismo. Il vapore generato dall’e-cig è prontamente assorbito attraverso le membrane mucose della faringe e delle vie respiratorie. Inoltre, l’esposizione cronica alla nicotina e ai gruppi carbonilici induce un aumento delle lesioni cardiovascolari. Le evidenze scientifiche a supporto dei rischi correlati al fumo elettronico sono ancora poche. Tuttavia, sono stati evidenziati due aspetti comportamentali sui quali il fumatore può intervenire per ridurre l’esposizione ai rischi: il voltaggio del dispositivo e la modalità di aspirazione. Da un lato, un voltaggio minore determina meno assorbimento delle molecole cancerogene a livello delle basse vie respiratorie. Dall’altro, una minore aspirazione del vapore evita la deposizione dei composti organici nocivi.
Chi soffre di Parodontite può sostituire la sigaretta tradizionale con la sigaretta elettronica?
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che il fumo determina un peggioramento nei parametri parodontali:
- aumenta la profondità di sondaggio delle tasche parodontali;
- aumenta l’indice di placca;
- diminuisce la capacità di guarigione dei tessuti perché diminuisce la loro vascolarizzazione. Si crea così un effetto definito “maschera”: il paziente parodontale con corposi accumuli di placca e tartaro, non manifesta il principale segno clinico d’infiammazione, ovvero il sanguinamento.
Inoltre, il numero di sigarette fumate e la presenza di altre patologie, come per esempio il diabete, influiscono sul decorso della malattia. Da un punto di vista microbiologico, il biofilm batterico di chi fuma le sigarette elettroniche ha una maggiore aggressività legata alla presenza di composti zuccherini come il glicerolo nel liquido. Questo induce una maggiore produzione di citochine pro-infiammatorie, ovvero fattori regolatori delle infiammazioni, della febbre, del sonno e della distruzione ossea.
In conclusione, nonostante i pochi studi scientifici a supporto, è possibile affermare che il fumo elettronico non è meno dannoso rispetto al fumo tradizionale e che la scelta di cessare completamente rimane la più rispettosa per la salute.
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