Parodontite e malattie cardiovascolari: gli interventi precoci sono possibili anche grazie al dentista. Metti il sorriso nel tuo cuore.
In occasione della Terza Giornata Nazionale della Parodontite promossa per il 18 giugno 2021, SIdP richiama l’attenzione sullo stretto legame esistente fra infiammazione gengivale e le malattie cardiovascolari. Importantissimo anche informare l’opinione pubblica per il miglioramento della prevenzione delle due malattie, anche grazie a stili di vita corretti.
Malattie cardiovascolari e prevenzione
Le malattie cardiovascolari necessitano di un’adeguata prevenzione primaria insieme ad un’efficace diagnosi precoce e risultano essere la classe di patologie più letali, causando circa il 45% delle morti annue in Europa. La Parodontite è presente nelle sue forme gravi nel 10% della popolazione e ancora oggi molti pazienti vengono intercettati per questa grave patologia solo quando ormai la situazione clinica è critica.
I soggetti affetti da parodontite hanno un maggior rischio di essere affetti anche da ipertensione: questo emerge da un recente documento che la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) ha prodotto insieme alla Società Italiana di Ipertensione Arteriosa (SIIA). Alla base di questa associazione fra le due malattie sembra esserci il livello di infiammazione scatenato dalla malattia gengivale: è auspicabile quindi che in soggetti con ipertensione sia attuato uno screening dedicato e che, ove presente, sia messa in atto una cura specifica della parodontite al fine di evitare che l’alterata condizione pressoria porti nel tempo allo scatenarsi di eventi cardiovascolari pericolosi.
L’ipertensione (con pressione arteriosa uguale o superiore a 160/95 mmHg) è un problema che colpisce in Italia in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne. A questi si aggiunga un 14-19% di italiani in una condizione di rischio ipertensivo (pressione sistolica compresa fra 140 e 160 mmHg e diabolica fra 90 e 95 mmHg).
Le recenti evidenze scientifiche associano un maggior rischio di disturbi cardiovascolari nelle persone affette da forme gravi di parodontite. Quindi, prevenire la parodontite o individuarla nelle sue forme iniziali permettere sia di evitare gravi complicanze che di attuare terapie più semplici, con maggior beneficio in termini di preservazione della salute ed economico.
Nella placca dentale dei soggetti affetti da parodontite è presente un’alta concentrazione di batteri che possono con facilità entrare nel circolo sanguigno attraverso i capillari presenti delle gengive infiammate. La loro disseminazione può quindi innalzare i valori di alcuni parametri infiammatori come la proteina C-reattiva (PCR) e stimolare la formazione di placche aterosclerotiche sulle pareti arteriose, la cui presenza è associata ad alto rischio di fenomeni ischemici e trombociti a livello cardiaco e cerebrale, con le gravi conseguenze per la salute generale.
Diagnosticare la parodontite
Il parodontologo, ovvero il dentista esperto in diagnosi e cura delle malattie gengivali, può facilmente porre diagnosi di parodontite attraverso un semplice esame clinico eventualmente corredato di radiografie dei denti: è disponibile una App gratuita per dispositivi mobili, chiamata GengiveINforma che, pur non sostituendosi ad una visita specialistica, permette di calcolare il rischio di soffrire di parodontite rispondendo a cinque semplici domande.
L’impatto che ha la coesistenza delle due malattie richiama a considerare la cura del cavo orale e più precisamente della parodontite, come misura aggiuntiva nello stile di vita di chi è affetto da ipertensione.
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