Il mantenimento di un buon livello di igiene orale domiciliare è un fattore indispensabile per prevenire o comunque ridurre l’insorgenza e la recidiva delle malattie infiammatorie del cavo orale (gengivite, parodontite), così come della carie. Il corretto uso dei presidi di igiene orale domiciliare (tecnica e tempo di utilizzo di spazzolino, filo e/o scovolini) rappresenta il fattore principale per raggiungere il controllo della placca. L’associazione di agenti antimicrobici, come ad esempio il dentifricio aumenta l’efficacia nel ridurre la carica batterica del cavo orale.
Qual è il ruolo del dentifricio nella nostra salute orale?
Associato al corretto spazzolamento delle superfici esterne, interne ed interprossimali dei denti, il dentifricio è un ottimo alleato della nostra igiene orale.
Il dentifricio contribuisce a:
- rimuovere le macchie;
- mantenere un alito fresco;
- creare una sensazione di pulizia del cavo orale.
Numerosi studi e revisioni sistematiche hanno studiato l’efficacia dei dentifrici nella rimozione della placca batterica. I dati pubblicati, nonostante sembrino suggerire un ruolo non significativo del dentifricio nella rimozione istantanea della placca durante lo spazzolamento, evidenziano la sua efficacia nell’inibire la riformazione della placca batterica durante le ore notturne (tra lo spazzolamento serale e mattutino). Inoltre, ricerche con follow-up prolungati in soggetti con gengivite, hanno dimostrato l’efficacia di alcuni dentifrici, potendo prevenire in maniera significativa l’adesione e la proliferazione del biofilm (placca batterica). Alla stessa maniera, in caso di indici di placca elevati, l’azione congiunta del dentifricio può avere un impatto positivo anche nella rimozione della placca nel lungo periodo, rispetto al suo non utilizzo.
Non dobbiamo dimenticare che tali benefici, specialmente in prodotti contenenti tra i principi attivi il fluoro, aiutano nella prevenzione della carie così come nel controllo dell’ipersensibilità dentinale e nella rimineralizzazione dello smalto.
Dentifricio: composizione e tipologie
La formulazione dei dentifrici è caratterizzata da vari componenti, tra i principali menzioniamo:
- Agenti abrasivi: i più comuni sono il fosfato di alluminio, l’idrogenofosfato di calcio, la silice ed il carbonato di calcio. Determinano la consistenza del dentifricio e aiutano nella rimozione della placca e delle macchie. Un’abrasività elevata non migliora l’efficacia della rimozione della placca, il fattore più importate rimane la corretta azione meccanica eseguita con lo spazzolino
- Umettanti: i più usati sono la glicerina ed il sorbitolo. Mantengono un livello di idratazione della pasta
- Aromatizzanti come menta, fragola, mela etc.. conferiscono un sapore piacevole alla pasta e una sensazione di freschezza del cavo orale dopo aver lavato i denti
- Agenti attivi: includono i fluoruri come il fluoruro stannoso o il fluoruro di sodio, che troviamo nei dentifrici per prevenzione carie e dentifrici per ipersensibilità, il triclosan o il cetilpiridino (agenti dei dentifrici antigengivite). Inoltre, possiamo menzionare altri agenti, come quelli sbiancanti (es. nitrato di potassio) che troviamo nei dentifrici sbiancanti
A seconda dell’esigenza o delle problematiche di ogni soggetto, può essere consigliabile raccomandare un dentifricio con una prevalenza di agenti antiplacca e antigengivite per problematiche infiammatorie o, al contrario, con una formulazione principalmente a base di fluoruri per ottimizzare la prevenzione della carie o della sensibilità dentale. Sarà premura del dentista o dell’igienista di fiducia, se necessario, consigliare la scelta di un prodotto specifico a seconda del quadro clinico del paziente.
Leggi l’articolo in pillole