Negli ultimi venticinque anni sono stati introdotti nuovi protocolli, con l’obiettivo di utilizzare delle protesi fisse supportate da impianti in pazienti che presentano la compromissione di una o entrambe le arcate dentarie; oggi, infatti, esistono soluzioni come la tecnica All on Four, che permette di fissare una protesi dentale dell’arcata inferiore o superiore su soli quattro perni, riducendo i tempi di esecuzione e l’invasività chirurgica, anche nei casi di accentuato riassorbimento osseo. L’innovativa tecnica dell’implantologia All on Four permette di risolvere con successo casi di edentulia totale, rappresentando una valida alternativa alla protesi mobile: in questo modo vengono garantite una migliore stabilità e una maggiore efficienza masticatoria, oltre a migliorare la qualità della vita.
La parodontite, infatti, nel suo stadio più avanzato, può portare alla perdita dell’intera dentatura, compromettendo la funzione masticatoria e causando un impatto negativo da un punto di vista funzionale, estetico e psicologico.
Quando è possibile riabilitare un’intera arcata dentaria con una protesi fissa a supporto implantare?
La protesi fissa a supporto implantare rappresenta la soluzione più efficace per migliorare la qualità della vita di chi soffre di edentulia; tuttavia, prima di procedere, è necessaria una scrupolosa diagnosi preliminare: esistono, infatti, condizioni in cui, per ragioni biologiche o meccaniche, l’inserimento di un impianto dentale risulta fallimentare.
I parametri più importanti da considerare sono:
- la valutazione dello stato di salute generale;
- l’eventuale abitudine al fumo (soprattutto in casi in cui è necessario procedere con una rigenerazione ossea a scopo implantare);
- la suscettibilità individuale alla parodontite;
- il livello di igiene domiciliare.
In caso di scarsa igiene orale e/o suscettibilità alla parodontite, infatti, è più facile che l’inserimento implantare risulti fallimentare. Ai fini diagnostici, inoltre, è importante eseguire un’indagine radiografica tridimensionale, nota come CBCT (Cone Beam Comuterized Tomography), che consente di valutare i volumi ossei e la necessità di rigenerazioni ossee aggiuntive e di pianificare il numero, la posizione e la dimensione degli impianti.
Quanti impianti sono necessari per supportare un’intera arcata fissa?
Negli ultimi vent’anni numerose ricerche hanno dimostrato che, in condizioni ideali, arcate supportate da 4 o 6 impianti garantiscono un elevato grado di successo, sia dal punto di vista biologico sia da quello meccanico. Naturalmente, sulla scelta del numero, della distribuzione e delle dimensioni degli impianti, influiscono alcuni fattori specifici; tra questi figurano la quantità e qualità dell’osso disponibile e il ‘profilo di rischio meccanico’ di ogni individuo, valutabile dalla forza dei muscoli masticatori e dalla presenza di eventuali parafunzioni come il bruxismo.
Che cos’è l’implantologia All on Four?
Per implantologia All on Four si intende un protocollo chirurgico-protesico per la riabilitazione fissa a supporto implantare di intere arcate; questa tecnica prevede l’utilizzo di 4 impianti inseriti a supporto di un’intera arcata, in particolari posizioni strategiche: 2 impianti centrali paralleli tra loro e 2 impianti terminali inclinati, inseriti nella parte posteriore della mandibola. Questi ultimi vengono disposti in maniera inclinata di circa 45 gradi, per ottenere il massimo contatto e ancoraggio alla struttura ossea esistente anche in casi di accentuato riassorbimento posteriore, evitando poi strutture sensibili come il nervo alveolare inferiore o il seno mascellare.
Questo bilanciamento permette di evitare elementi protesici “a sbalzo”, cioè non sostenuti direttamente da impianti.
L’efficacia dell’implantologia All on Four è comprovata da numerosi studi a lungo termine, in particolare nei casi di riabilitazione del mascellare inferiore: nella mandibola, infatti, a livello anteriore, spesso si dispone di una quantità e qualità di osso residuo tale da permettere, in un’unica seduta, non solo l’inserzione implantare della sezione di arcata compromessa, ma anche l’eventuale “carico protesico immediato”.
“Carico immediato”: cosa significa e quando si può eseguire?
Per “carico immediato” si intende l’applicazione della protesi provvisoria a supporto implantare entro una settimana dall’inserimento dell’impianto: questo approccio costituisce un enorme valore aggiunto, perché permette al paziente di avvalersi fin da subito di una protesi fissa, riducendo i tempi di attesa e migliorando la qualità di vita.
L’implantologia All on Four a carico immediato deve attenersi a criteri molto rigidi, altrimenti la procedura potrebbe compromettere il successo di uno o più impianti, specie in caso di arcate complete.
È importante raggiungere una buona “stabilità primaria” implantare, parametro valutabile solo durante l’intervento chirurgico e dipendente per lo più dalla qualità e quantità dell’osso di supporto, e occorre concepire un design protesico privo di interferenze, le quali potrebbero destabilizzare il processo di osteointegrazione implantare.
Le moderne tecnologie digitali, inoltre, permettono di eseguire la pianificazione digitale dell’intervento in base alla futura riabilitazione protesica e consentono di posizionare l’impianto grazie all’ausilio di una mascherina di guida.
Il successo di queste procedure, tuttavia, dipende sempre dall’attenta valutazione preliminare di ogni candidato, dall’attuazione di rigidi e documentati protocolli chirurgico/protesici e da una fondamentale terapia igienica di mantenimento, a livello professionale e domiciliare.
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