Il sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento è uno dei principali segnali di infiammazione dei tessuti che circondano i denti. La sua presenza, spontanea o provocata dallo spazzolamento o dalla manovra del sondaggio parodontale, è un campanello di allarme che deve insospettire sia il paziente che l’odontoiatra o l’igienista dentale.
Quando si verifica il sanguinamento gengivale è necessario un accurato approfondimento attraverso una visita dal dentista per valutare attentamente le cause e la severità di tale infiammazione (gengivite o parodontite).
Vediamo assieme se è possibile fare automonitoraggio della salute gengivale, quali procedure adottare per gestire l’infiammazione e cosa fare se il sanguinamento porta a diagnosi di parodontite.
Automonitoraggio della salute della bocca
Una recente ricerca scientifica ha dimostrato che i soggetti che riferiscono sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento dei denti hanno una probabilità dalle 3 alle 8 volte maggiore di ricevere una diagnosi di malattia parodontale (gengivite o parodontite).
Viceversa, se le gengive non sanguinano durante le manovre di igiene orale domiciliare quasi sicuramente le gengive e quindi i tessuti parodontali sono sani.
Per questo motivo, il sanguinamento delle gengive rilevato durante lo spazzolamento dei denti ha il potenziale per diventare un utile segnale di allarme per effettuare una diagnosi precoce di salute o di malattia parodontale.
Sanguinamento gengive: cosa fare?
In caso di sanguinamento delle gengive, la prima cosa da fare è quella di recarsi dal proprio dentista per consentirgli di eseguire una corretta diagnosi ed avviare la fase terapeutica più appropriata.
La terapia prevede, sia nei casi più lievi che in quelli più severi di malattia, la rimozione della placca batterica e l’istruzione a una corretta igiene orale domiciliare. Quest’ultima dovrebbe basarsi sull’utilizzo dello spazzolino (meglio se elettrico) e del dentifricio, abbinati a strumenti che consentono la corretta detersione degli spazi interdentali, come il filo e lo scovolino.
L’ausilio di collutori può essere consigliato dal professionista per potenziare l’effetto di filo e scovolino e la guarigione delle gengive, ma non deve essere considerato un rimedio “fai da te” a casa. Infatti, il collutorio riesce ad essere efficace sul sintomo del sanguinamento, ma non sulla reale causa, la presenza della placca batterica, che rischia pertanto di essere mascherata e sottovalutata, consentendo all’infiammazione di procedere indisturbata e di estendersi in profondità.
Cosa fare se il sanguinamento gengivale porta a diagnosi di Parodontite?
Nel caso in cui il professionista attesti la presenza di parodontite con danni ai tessuti di supporto dei denti, è indispensabile effettuare un approfondimento diagnostico accurato attraverso la rilevazione di specifiche radiografie e attraverso la rigorosa compilazione di una cartella parodontale.
Come indicato dalle Linee Guida di Trattamento delle Parodontiti, riconosciute sia dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia che dalla Federazione europea di Parodontologia, per curare la Parodontite è necessario impostare una terapia parodontale non chirurgica ed eventualmente chirurgica personalizzata sul paziente, che miri a riportare le gengive e i tessuti di supporto ad uno stato di salute parodontale.
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